FOTO_1.jpg

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta nasce nel 1912, dalla necessità di realizzare una stazione sperimentale per la lotta contro le malattie infettive del bestiame in Piemonte e Liguria, e si connota fin dall’inizio come una realtà in grado di offrire un contributo concreto agli allevatori e ai veterinari per la soluzione dei problemi collegati alla loro attività. 
Attualmente, tra le attività dell'Istituto Zooprofilattico, si annoverano sia compiti istituzionali sia attività di ricerca sperimentale in materia di sanità animale, igiene degli alimenti, sicurezza alimentare, tutela del patrimonio zootecnico, lotta alle zoonosi (malattie trasmissibili all'uomo da parte degli animali e dei loro prodotti).

 Compiti istituzionali

1. Sanità animale
Le attività connesse alla cosiddetta area tematica della "Sanità Animale", sono principalmente finalizzate alla tutela del patrimonio zootecnico. Affrontano problematiche legate alla salute degli animali da reddito in tutti gli aspetti collegati al loro ciclo produttivo con l'obiettivo della salvaguardia qualitativa e quantitativa dei capi, delle produzioni e dei commerci, e quindi del valore economico da essi rappresentato.
Gli interventi in ambito di sanità animale sono operati mediante l'applicazione di specifici piani di sorveglianza, di controllo e di eradicazione delle malattie trasmissibili. Tali piani sono stilati sulla base della normativa vigente in materia veterinaria a livello comunitario, nazionale e regionale; quando gli obiettivi sono stabiliti a livello dell'Unione Europea, i piani sono generalmente cofinanziati.
Alla base della loro attuazione sta la collaborazione tra i Servizi Veterinari delle ASL per le attività in campo e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali cui competono le attività diagnostiche ed epidemiologiche.
È fondamentale conoscere e controllare le patologie di animali domestici e selvatici che potrebbero essere fonte di contagio per l'uomo sia direttamente (ad es. per contatto con l’animale malato) sia indirettamente, ad esempio per il tramite di insetti vettori, oppure attraverso il consumo di alimenti contaminati.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta è attivamente impegnato nello studio delle malattie trasmesse da vettore, sia attraverso i piani di sorveglianza nazionali (es. West Nile Disease e Bluetongue) sia attraverso attività di ricerca (es. progetto REDLAV).

2. Sicurezza alimentare
Nell'ultimo decennio l’Unione Europea ha adottato una strategia ispirata all'esigenza di garantire un elevato livello di sicurezza alimentare e ha quindi intrapreso un percorso orientato alla individuazione di una responsabilità collettiva coinvolgente tutti coloro che operano nel settore alimentare dal produttore primario fino alla commercializzazione del prodotto finito e pronto al consumo. Tale approccio preventivo, cosiddetto ‘dalla stalla alla forchetta’ (from farm to fork) è alla base dello sviluppo della normativa che riguarda ad esempio l'alimentazione degli animali (PNAA), l'igiene dei mangimi e degli alimenti, le zoonosi, la ricerca dei residui negli animali e nei prodotti di origine animale (PNR), il controllo e l'eradicazione di malattie degli animali aventi un impatto sulla salute pubblica.
FOTO_3.jpgL'attuazione dei controlli ufficiali in Italia è affidata alle Autorità competenti (ASL, Regioni e Province autonome, Ministero della Salute, anche attraverso gli uffici veterinari e medici periferici - PIF, UVAC, USMAF - e il Comando Carabinieri per la tutela della salute).
Le analisi di laboratorio sono effettuate dai laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
Per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari e la tutela del consumatore, ciascuna Regione, in funzione di obiettivi definiti nel Piano Nazionale Integrato (PNI) e sulla base di studi di valutazione del rischio predispone il Piano Regionale Integrato Sicurezza Alimentare (PRISA) che descrive le attività e fornisce le indicazioni generali per l’attuazione dei programmi di sicurezza alimentare, benessere e sanità animale al fine di garantire un’applicazione omogenea sul territorio regionale.

 

3. Attività di ricerca
L'Istituto, consapevole del ruolo strategico che la ricerca ricopre, attua una politica che ha lo scopo di favorire l'incremento e lo sviluppo dell'attività di ricerca al fine di valorizzarne i risultati, incoraggiando e strutturando iniziative volte a rafforzare le capacità di attrazione di fondi di ricerca acquisisti da finanziatori come il Ministero, la Comunità Europea ed Enti diversi, privati nazionali ed internazionali. Ospita al suo interno diverse eccellenze che fungono da riferimento a livello regionale, nazionale e comunitario per il loro settore di competenza, e forniscono servizi e conoscenze specialistiche alle strutture sanitarie sul territorio e agli operatori sul campo.